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Stimoli visivi per la riabilitazione da ictus

Neurologia Redazione DottNet | 06/08/2020 16:14

La nuova tecnica è stata elaborata da un team internazionale con l'Università di Padova

Un team internazionale di ricercatori, tra cui quelli del'Università di Padova, ha messo a punto un metodo innovativo di stimolazione visiva digitale per la riabilitazione di pazienti colpiti da ictus cerebrale.  La ricerca, pubblicata dalla rivista dell'American Neurological Association, è stata condotta dal gruppo di Thomas Van Vleet, Senior Scientist di Posit Science in California, in collaborazione con i ricercatori della Harvard Medical School e il gruppo di ricerca di Maurizio Corbetta, direttore della Clinica Neurologica e del Padova Neuroscience Center (Pnc) dell'Università, e Principal Investigator del Vimm. Allo studio ha partecipato anche Antonio Bisogno, specializzando del primo anno in Neurologia all'Università di Padova.  Circa un terzo dei pazienti affetti da ictus presentano un deficit dell'attenzione spaziale, noto come "eminegligenza", non è cioè in grado di prestare attenzione o rispondere a stimoli che provengano dal lato opposto alla lesione cerebrale. Questo sintomo può persistere per vari anni e comporta un peggior recupero dei deficit motori associati all'ictus, un alto tasso di disabilità, e una scarsa risposta riabilitativa. I pazienti tendono anche a non riconoscere o addirittura a negare i sintomi, complicandone ulteriormente il trattamento. La tecnica di stimolazione visiva digitale facilita il recupero delle capacità attentive di questi pazienti. Un gruppo sperimentale ha eseguito un trattamento al computer, in cui il paziente doveva premere un pulsante a uno stimolo visivo, ad esempio un'automobile, ma solo se era diversa da uno stimolo "target", ad esempio una Fiat 500. Con il passare del tempo la differenza fra lo stimolo e il target diminuiva, rendendo l'esercizio più difficile. Eseguito per 30 minuti al giorno per 12 settimane, questo trattamento è stato più efficace di un controllo con videogiochi giocati per lo stesso tempo.  Questa nuova tecnica di stimolazione digitale non solo migliora l'attenzione spaziale ma anche la memoria spaziale, e l'introspezione. "Un vantaggio importante - commenta Corbetta - è che questa forma di riabilitazione si può eseguire a casa, quindi risulta non solo comoda ma anche efficiente per il sistema sanitario. Ci stiamo attrezzando e nei prossimi mesi contiamo di poter fornire questo trattamento in Italia presso la Clinica Neurologica dell'Azienda Ospedale/Università di Padova" 

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fonte: ansa, American Neurological Association

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